Graduatoria delle tv che avranno il contributo pubblico: chi c’è, chi non c’è, chi non c’è più

Cinque milioni di euro. E’ quanto si divideranno le prime dieci televisioni dell’Emilia-Romagna, le uniche aventi diritto di ricevere i contributi pubblici del ministero delle Telecomunicazioni.
Nelle scorse settimane il Corecom dell’Emilia-Romagna ha approvato la graduatoria relativa all’anno del 2012 delle emittenti televisive locali per l’attribuzione dei benefici previsti dalla legge 448/98. Le norme stabiliscono che ogni Regione stili una graduatoria di tutte le televisioni che chiedono contributi sulla base del fatturato dell’ultimo triennio e del numero di giornalisti in redazione. Solo i primi in lista, il 37% delle domande, possono poi partecipare al riparto dei fondi disponibili.
La graduatoria del Corecom:
antenne1° posto Rete 7 – Ètv
2° Telereggio
3° Teleducato Piacenza
4° Trc Telemodena
5° Videoregione
6° Telestense
7° 7 Gold (inserito con riserva con fatturato zero in seguito ad inchieste della Guardia di Finanza);
8° Telecentro E-R
9° Telesanterno
10° Tv Parma.
Esclusi dalla ripartizione dei contributi pubblici sono poi all’11° posto Teleromagna; 12° Telelibertà; 13° Icaro Rimini Tv; 14° Telestudio Modena; 15° All News della Fitim srl; 16° Rete 8 Vga; 17° Rta Videotaro; 18° Nuova Rete; 19° Teleducato Parma; 20° Di.Tv; 21° Canale 11 di TeleAltaRomagna; 22° Canale 24 di Gtv; 23° Canale Italia 2; 24° Teleponte della parrocchia di San Giacomo Maggiore di Ponte dell’Olio di Piacenza; 25° Telepace.
La graduatoria, comprensiva dei requisiti dichiarati da ciascuna emittente, è ovviamente pubblica e la potete trovare a questo link
http://www.assemblea.emr.it/corecom/attivita/il-corecom-per-le-imprese/contributi-tv-locali/graduatoria-bando-2012_allegato-a-a-delibera-48_2013

Qualche considerazione va però fatta. Al terzo posto, per esempio, si trova la Telemec del parmigiano Pier Luigi Gaiti, che ottiene una bella fetta di contributi attraverso la tivù Teleducato Piacenza. Quest’ultima, però, di fatto non fa più informazione, avendo risolto (dopo un lungo braccio di ferro) i contratti con tutti i giornalisti assunti in quella sede, tranne la direttrice contrattualizzata part time. La rete gemella Teleducato Parma non percepisce invece contributi, essendo al 19° posto in graduatoria, ma questo soltanto perché l’editore ha pensato bene (da anni) di caricare tutto il fatturato e il personale sulla tivù di Piacenza, compresi quei giornalisti che non si sono mai mossi da Parma.
Ma il quadro che stiamo tracciando è in continua evoluzione. La graduatoria per i contributi 2012 fotografa una realtà che non esiste più. Basti pensare che ai giornalisti di Teleducato Parma (tranne due) sono arrivate in luglio le lettere di licenziamento, dopo che l’azienda aveva provato a convincerli di modificare al ribasso i loro contratti. E, dall’1 agosto, Teleducato Parma non fa nemmeno più i telegiornali. Orbene, che il fatturato 2012 di Teleducato Parma sia  stato di soli 50.000 euro e quello di Teleducato Piacenza di quasi due milioni di euro è un dato che si commenta da solo. Così come il fatto che Teleducato dichiari di avere circa nove giornalisti, più altri 12 dipendenti nella sede di Piacenza lascia perplessi anche sotto il profilo logistico: come facevano a starci tutte quelle persone? A Parma, invece, non risultando esserci alcun giornalista assunto, i soli 2,5 dipendenti di altre categorie di certo non si pestavano i piedi.
Ma stiamo parlando di qualcosa che è già svanito, una sorta di quasar editoriale che viene percepito quando ormai è imploso. Via i giornalisti, via i telegiornali, una sola certezza rimane: il contributo pubblico già conquistato per il 2012. Tra le domande che il buon giornalista dovrebbe porsi c’è anche: come? Nelle prossime settimane è atteso dal ministero delle Telecomunicazioni, che ha già confermato le graduatorie, la divisione esatta del denaro disponibile e il versamento alle reti. Una torta da cinque milioni di euro, come si è detto.

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