Sindacato dei Giornalisti dell'Emilia-Romagna dal 1905

Il presidente della Regione, De Pascale: “Massima solidarietà ai giornalisti della Dire. Pagare subito gli stipendi”

“L’Agenzia di stampa Dire deve poter vivere in una situazione di stabilità che garantisca in primo luogo chi ci lavora, giornalisti, poligrafici e amministrativi, a partire dal regolare pagamento degli stipendi. Ne va del rispetto delle persone, della loro professionalità, dei loro diritti”. Così il presidente della Regione, Michele de Pascale, in merito alla situazione della Dire, agenzia di stampa nazionale fortemente radicata in Emilia-Romagna. In occasione del convegno sulla libertà di stampa svoltosi il 13 marzo, il presidente di Aser, Paolo Maria Amadasi,  e il segretario generale aggiunto della Fnsi, Matteo Naccari, avevano rivolto un appello alla Regione ad intervenire, chiedendo di rilanciare una legge sull’editoria, che aiuti i giornalisti; e di prendere posizione sulla delicata vicenda dei colleghi della Dire, che nel 2025 non hanno ancora percepito stipendi; e su quella del Comune di Calderara, dove il sindaco ha proceduto al licenziamento di un giornalista senza motivarlo.

Ora è arrivato il riscontro di de Pascale sulla Dire. “Si tratta di una realtà informativa da sempre attenta all’informazione locale, attraverso redazioni e uffici nelle regioni, collegata al confronto nazionale, politico e su tutti i temi di attualità, e quindi quanto mai necessaria. Ancora di più oggi – prosegue il presidente della Regione  – in un momento storico in cui i fatti e la lettura di quanto avviene devono dipendere da capacità professionali, rigore e autonomia giornalistica, non certo da fake news e algoritmi. Esprimo dunque la massima solidarietà ai giornalisti e alle giornaliste della Dire, a tutti e tutte coloro che vi lavorano – chiude il presidente – assicurando il nostro impegno, come Regione e in qualsiasi sede istituzionale, a trovare soluzioni a tutela dell’occupazione, dei diritti acquisiti e delle regole, l’obiettivo che perseguiamo in ogni vertenza aziendale. E chiediamo anche al Governo di intervenire, in uno sforzo che sia comune e condiviso”.

Nella foto, da sinistra, il presidente di Aser e il presidente della Regione

Facebook
Email
X