PAOLO FERRARI FOTOREPORTER
E MAESTRO DI GIORNALISMO
Il fotoreporter Paolo Ferrari ci ha lasciato il 3 febbraio.E’ stato il mio primo maestro di giornalismo.Lui aveva 38 anni e aveva da poco avviato uno studio fotografico con Luigi Nasalvi in via Marsala a Bologna. Io avevo 21 anni ,abitavo nella vicinissima via Borgo di San Pietro e frequentavo la facoltà di Lettere lì a due passi. Era il 1972.
Quando Franco Vanni mi prese a collaborare con il settimanale cittadino di cronaca “Qui Bologna” ( redazione e stampa presso la Poligrafici il Borgo di via dell’ industria alla Cicogna di san Lazzaro di Savena),il rito era quello di telefonargli il lunedì mattina da una cabina a gettoni di via Castagnoli,a fianco del teatro Comunale per chiedere se c’era un servizio per me.
Avuto l’incarico, andavo da Paolo Ferrari in studio e ci accordavamo per l’uscita insieme.Lui faceva le foto ma soprattutto mi confortava, mi consigliava, mi proteggeva, mi presentava.Chiuso il settimanale, ho continuato a frequentare saltuariamente lo studio dove mi consentiva di entrare in camera oscura e di sbirciare nei servizi che di lì a poco avrebbe consegnato al ‘ Carlino’ o ad altri committenti.
Ricordo di aver partecipato a tante conferenze stampa che non iniziavano finchè Paolo non si materializzava.
Ricordo ,tra i tanti momenti, la

concessionre all’ Ucsi delle foto scattate in Stazione Centrale a Bologna durante la visita di Giovanni Paolo II il 18 aprile 1982 sul luogo della Strage del 2 Agosto 1980.
Quando alcuni editori, con l’ avvento della fotografia digitale, iniziarono a imporre ai fotoreporters parcelle sempre più basse ,provò ad opporsi, ma invano.
La crisi della professione aveva imboccato una china inarrestabile.
Roberto Zalambani