Radio Città del Capo, prove di dialogo

AGGIORNAMENTO

Prove di dialogo per Radio Città del Capo: editore e sindacato si sono trovati al tavolo ieri, mercoledì 5 febbraio, dopo le tensioni delle scorse settimane culminate nel cambio di direzione. Proprio oggi, peraltro, la petizione su change.org in difesa della storica emittente bolognese ha superato le 4.500 adesioni. Ma per trovare una soluzione che riporti la radio fuori dalla fase di tensione servirà ancora del tempo. Intanto al tavolo è stato annunciato il nuovo direttore: è Francesco Tota.

A discutere c’erano l’editore Renato Truce, l’Aser e il rappresentante sindacale della radio ora riconosciuto dalla controparte come interlocutore; nella riunione, a quanto si è appreso, sono stati riproposti i nodi problematici, relativi ad ascolti e introiti pubblicitari, due voci su cui l’ambizione e l’esigenza sarebbe di vederli ritoccati al rialzo. Al tempo stesso, però, sarebbe stata data garanzia sul personale; non ci sarebbe intenzione di ridurre l’organico e anzi sono attesi passi formali che ne confermino la sede di lavoro sotto le Due torri.

In questo senso potrebbe già essere il Cda di Netlit che si terrà a breve a dare segnali, oltre a messaggi di ‘distensione’ che potrebbero ad esempio prendere la forma del ritiro di alcuni contenziosi disciplinari. Ma il destino di Radio Città del Capo passa anche dai rapporti tra i soci in campo, Netlit e Open group; in ballo ci sono patti parasociali da rinnovare e dunque anche pesi e contrappesi economici. (Dire)

 

 

«Apprendiamo via raccomandata del cambio di direzione a Radio Città del Capo. Come redazione non possiamo che esprimere la nostra più profonda preoccupazione di fronte a un atto unilaterale dell’editore in un delicato momento di trattativa, peraltro ancora formalmente aperta visto l’incontro previsto per il 28 gennaio e poi rinviato al 5 febbraio su richiesta dello stesso presidente di Netlit». È quanto denunciano, in una nota pubblicata anche sul sito web dell’emittente, i redattori e le redattrici di Radio Città del Capo.

«Invece – spiegano – con una raccomandata spedita proprio in data 28 gennaio il presidente del Cda Renato Truce ha comunicato il cambio di direzione. Un fatto grave che indica la mancata volontà dell’editore di avviare un vero confronto con l’obiettivo, che pensavamo condiviso, di preservare Radio Città del Capo come emittente locale punto di riferimento per la città di Bologna. Ci attendiamo ora che dall’incontro previsto il 5 febbraio arrivino risposte, trasparenza e un piano editoriale e industriale. Elementi fino ad ora nemmeno presenti nella trattativa, e tanto più necessari in un momento di forte crisi societaria come quello che sta attraversando la società editrice di Radio Città del Capo, e cioè Netlit srl».

Redattori e redattrici, conclude la nota, si riservano «ogni iniziativa per tutelare il valore e il radicamento di Radio Città del Capo, la professionalità dei suoi giornalisti e il servizio che ogni giorno la radio rende ai suoi ascoltatori e ascoltatrici».

Sulla vicenda intervengono l’Associazione Stampa dell’Emilia Romagna e la Federazione nazionale della Stampa italiana. «A Radio Città del Capo di Bologna l’editore Netlit ha deciso un cambio di direttore: Riccardo Tagliati sarà sostituito da Tiziana Barrucci. Atto formalizzato attraverso una raccomandata al fiduciario di redazione e all’Aser prima di un incontro già fissato per il 5 febbraio nel quale si dovrà discutere del futuro della radio e dei piani di sviluppo e riorganizzazione dell’emittente», rilevano Aser e Fnsi.

«Ma fatto ancor più grave – proseguono – è che Tiziana Barrucci lavora a Stampa Romana, dove si occupa di formazione: insomma la dipendente del sindacato regionale dei giornalisti diventa direttore di un’emittente dove è in atto una dura vertenza, sostituendo un collega sul cui impiego ancora non vengono date spiegazioni. Ferma restando la libertà della collega Barrucci di decidere il suo futuro professionale, è auspicabile che Stampa Romana chiarisca il ruolo della dipendente e i rapporti che intercorrono con l’editore di Netlit, Renato Truce, apertamente ostile al sindacato e alle sue rappresentanze».

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