La Russia ha dichiarato persona ricercata l’inviata della Rai Stefania Battistini, accusata di essere entrata illegalmente sul territorio russo al seguito delle truppe d’invasione ucraine nella regione di Kursk. Lo riferisce la Tass, ripresa giovedì 12 settembre 2024 dai principali media italiani, citando il database del ministero dell’Interno. Con la giornalista italiana sono ricercati con la medesima accusa anche altri giornalisti occidentali e l’operatore Rai Simone Traini.  Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha annunciato su X di aver fatto convocare alla Farnesina l’ambasciatore della Federazione russa in Italia «per manifestare la nostra sorpresa a causa della singolare decisione di Mosca» di inserire i colleghi Rai nella lista dei ricercati del ministero dell’Interno russo.

«Il giornalismo non è un crimine. La posizione della Russia non è né democratica né contemporanea. Ricorda invece tempi bui di un passato che ritorna e che vede nell’informazione libera un nemico da combattere e annientare», è il commento della segretaria generale Fnsi, Alessandra Costante. «Bene ha fatto il ministro Tajani – ha aggiunto – a convocare l’ambasciatore russo, ma ancora meglio sarebbe stato se lo avesse fatto prima, quando venne diffusa la notizia di Stefania Battistini e Simone Traini indagati in Russia per essere entrati nel territorio nazionale insieme alle truppe ucraine». Per la segretaria Costante, «intimidazioni e pressioni, anche violente come questa, non spegneranno certo il faro che i media italiani hanno acceso sulla guerra che si sta consumando alle porte dell’Europa. La solidarietà della Fnsi ai colleghi della Rai».

Stefania Battistini, originaria di Parma, è stata premiata a Conselice (Ra) l’1 ottobre  2022, in occasione delle celebrazioni legate al monumento alla libertà di stampa.

Sulla vicenda è intervenuta anche la stessa Rai, che in una nota ha bollato l’inserimento di Stefania Battistini e Simone Traini nell’elenco delle persone ricercate come «un atto di violazione della libertà d’informazione». Per viale Mazzini, i colleghi «hanno svolto in modo esemplare e obiettivo il proprio lavoro di testimoni degli eventi. La Rai continua a svolgere il proprio ruolo di Servizio pubblico anche grazie alla coraggiosa attività dei propri giornalisti e inviati e si riserva di operare in ogni sede per denunciare la decisione del governo russo a difesa della libera informazione e a tutela della propria giornalista e dell’operatore».  Nella foto (dallo streaming) Stefania Battistini, inviata della Rai.