Unità, il Cdr: “Non si spezzi il filo con Bologna e Firenze”
“La redazione de l’Unità è in attesa che gli azionisti concludano l’aumento di capitale per mettere in sicurezza il giornale, fronteggiare le difficoltà serie che attraversa e avviare un suo vero rilancio industriale e di prodotto. Una delle condizioni poste come irrinunciabili dalla proprietà e non condivisa dalla rappresentanza sindacale è stata la sospensione delle cronache di Bologna e Firenze. Da martedì i nostri lettori della Toscana e dell’Emilia e Romagna non troveranno in edicola l’inserto, anche se l’intesa che ne prevede la chiusura non è stata ancora siglata”. Lo scrivono il Cdr e i fiduciari di redazione di Bologna e Firenze de l’Unità in una nota.
“L’Unità continuerà a dare conto di queste realtà fondamentali per il tessuto sociale, economico, politico e democratico del Paese. Grazie all’appoggio dei nostri lettori, delle istituzioni e delle realtà politiche e sindacali l’azienda e la direzione si sono impegnate a realizzare a partire da settembre un settimanale per ciascuna delle due realtà. Il filo vitale che lega l’Unità alla Toscana e all’Emilia e Romagna non si deve spezzare. Nel processo di avvio di nuove piattaforme multimediali vi saranno finestre dedicate a Firenze e Bologna. Siamo in attesa che si apra un confronto di merito con la direzione e con l’azienda sul piano industriale ed editoriale per dare concretezza a questi impegni e precisare i termini dell’accordo sindacale. I colleghi impegnati nelle due redazioni daranno il loro contributo alle pagine nazionali, ma dalle sedi di Bologna e Firenze. Condizione per l’accordo con l’azienda è il rispetto dei diritti e delle spettanze di tutti i colleghi, comprese quelle dei collaboratori che più di altri hanno pagato il prezzo della crisi e che nessuno pensa possano
essere cancellate. La redazione ha accettato una solidarietà pesantissima, del 35%, pur di salvare l’Unità Si aspetta che la proprietà faccia a pieno la sua parte e che gli impegni al rilancio e all’innovazione dell’azienda e della direzione siano concreti e praticabili”, concludono.